fbpx
Territorio - Caseificio Morandi
53
page-template,page-template-full_width,page-template-full_width-php,page,page-id-53,ajax_fade,page_not_loaded,,vertical_menu_enabled, vertical_menu_hidden,vertical_menu_hidden_with_logo, vertical_menu_width_260,qode-title-hidden,qode-theme-ver-13.2,qode-theme-bridge,wpb-js-composer js-comp-ver-5.4.5,vc_responsive

il nostro territorio

Per la prima volta Anguillara è citata, con la sua chiesa dedicata a Sant’Andrea apostolo, in una bolla di papa Martino III, datata 11 giugno 944. Nuovamente è menzionata in un documento dell’anno 954, dove si fa riferimento ad una palude de Anquilaria.
Il toponimo Anguillara è quasi certamente da mettere in relazione alla pesca delle anguille, per la quale, già nel XII secolo, è documentata l’esistenza di impianti di cattura nel fiume Adige. Perciò lo stemma comunale, riprendendo le antiche insegne araldiche dei Carraresi, conti di Anguillara e Signori di Padova, reca, inquartate assieme ai carri, le anguille.
Documenti del 1077 e del 1117 accennano ad Anguillara come Cappella filiale della Chiesa di Tribano e, come Chiesa Curaziale, è anche menzionata in documenti anteriori al 1236.
Nel 1179 un atto del Podestà di Padova sancisce che gli abitanti e il comune di Anguillara siano esentati, in cambio della manutenzione della via di comunicazione, del pagamento di ogni tipo di imposta e possano darsi proprie regole. Tale privilegio, più volte confermato, si protrasse per secoli, anche sotto la dominazione Veneta.

Anguillara fu contea dei Carraresi e nel 1230 Iacopo vi eresse un castello che si diceva fortissimo, munito di fosse, ripari e torre, difendendolo nel 1238 contro il tiranno Ezzelino. In un altro documento del 1289, lo stesso castello è detto cinto di mura, fosse, ed edifici entro le mura. Esso fu assediato, senza successo, nel 1293 da Franceschino d’Este, fu preso e distrutto dai Veneziani nel 1375, ricostruito da Francesco I Da Carrara, ripreso e ancora distrutto dai Veneziani alleati dei Visconti, nuovamente edificato da Francesco II e infine difeso invano contro i Veneziani che nel 1404 se ne impadronirono sconfiggendo definitivamente i Carraresi.
L’anno seguente, esattamente il 17 giugno 1405, la proprietà della Gastaldia di Anguillara passò alla Veneranda Arca di Sant’Antonio da Padova in pagamento dei debiti che i Carraresi, a seguito delle guerre, avevano contratto con la Basilica del Santo. L’Arca del Santo ha mantenuto la proprietà della maggior parte dei terreni di Anguillara fino quasi ai nostri giorni, curando l’assetto del territorio ed erigendovi, nel corso dei secoli, la propria sede (sec.XVII) e numerose case coloniche.
Passata sotto il dominio della Repubblica Veneta, Anguillara nel 1425 fu eretta Vicaria per l’importanza strategica e per i traffici fluviali. Il vessillo della Vicaria era azzurro con raffigurante un carro bianco.
Durante la dominazione Veneta furono avviati imponenti lavori idraulici. Infatti, nel 1557, avvenne il Taglio del Gorzon e con la realizzazione del canale omonimo iniziò la bonifica delle paludi, ultimata solo sul finire dell’Ottocento quando furono installate le idrovore a vapore.

da conoscere

Castello di Borgoforte

 

Il castello, posto sulla riva dell’Adige, aveva come scopo quello difensivo. Era costituito da due corpi a base quadrangolare, congiunti da una struttura intermedia. Le cronache di Galeazzo Gataro riferiscono che qui venne persa una guerra contro i Veneziani a danno dei Carraresi. Oggi del castello non restano che tracce di muri e di torri che il fiume restituisce solo nei periodi di grande magra.

Info: lungo l’argine dell’Adige tra Anguillara e Petterozza

castello-borgoforte

Taglio del Gorzone

 

Il Gorzone è un canale artificiale che attraversa le provincie di Padova e Venezia. Inizia come prosecuzione del fiume Fratta e confluisce nel Brenta nei pressi di Chioggia. Il Taglio del Gorzone fu realizzato nel 1558 per scaricare le acque del Lago di Vighizzolo e delle valli e paludi circostanti nel Lago della Grignola o di Anguillara.

Chiesa della Madonna Addolorata detta “del Capitello”

 

L’edificio sorge sulla primitiva chiesa, che venne abbattuta dall’inondazione del 1300 dalla quale riemerse solo la statua marmorea della vergine Addolorata. L’edificio a pianta circolare con due campanili circolari in posizione simmetrica ai lati, fu realizzato nel 1865 su progetto dell’arch. Tiez per volontà della popolazione come segno di devota riconoscenza alla Vergine per la fine dell’epidemia di colera. All’interno è conservata la statua raffigurante la Pietà di Maria Addolorata del XV sec, costruita con la pietra Gusstain, una pietra artificiale facilmente lavorabile.

Info: via Roma

Villa Arca del Santo

 

Costruito per la gestione delle terre e la loro bonifica da parte dei massari laici dell’Arca del Santo, il complesso comprendeva: alloggio del fattore, stanze per ospitare i presidenti e i Padri conventuali, oratorio dedicato a San’Antonio. Il corpo principale dello sfarzoso edificio a due piani è di forma rettangolare molto allungata, balaustra al piano nobile con trifora. Nel corso dei secoli ospitò personaggi illustri quali: Il Santo Barbarigo, il cardinale Rezzonico, Papa Pio VI. Oggi il complesso ospita un’azienda agricola.

Info: via Rovere Santo 18

http://www.comune.anguillaraveneta.pd.it/pagina2761_arca-del-santo-e-anguillara.html

Gorgo della Novizza

 

Stagno circondato da canne palustri e da una fitta vegetazione che deve il proprio nome a un’antica leggenda: “molti anni fa sorgeva sul luogo una chiesa dove una mattina doveva essere celebrato un matrimonio; arrivati gli sposi con il seguito di amici e parenti, la donna, che non gradiva l’uomo destinatole dal padre, invocò con rabbia e disperazione di sprofondare piuttosto che essere maritata con un uomo che non amava. Di colpo, come per incanto, la terra sprofondò inghiottendo chiesa, sposi e invitati, lasciando sul posto la fossa piena d’acqua che ancor oggi è chiamata appunto Gorgo della Novizza (Gorgo de’a Nuissa)”.

Info: vicino al Ponte detto “del Morto “

Chiesa di Sant’Antonio Abate

 

Costruita dalla famiglia dal Cesso, nel 1907 viene ampliata e restaurata con tre altari dedicati a S.Antonio Abate, alla B.V. del Rosario e a S.Antonio di Padova. E’ presente un antico organo costruito da Gaetano Callido nel 1802, il più famoso organaro veneto e uno dei più grandi di tutti i tempi.

Info: via Ponte 6